a cura di Raffaella Ceres
Il prossimo 28 Giugno si esibiranno a Roma nella splendida cornice del Riverside. Stiamo parlando dei DEELAY che presentano in questa interessante intervista il loro primo album: Dario Esposito alla batteria, Federico Procopio alla chitarra e Roberto Lo Monaco al basso. Un lavoro frutto di anni di live, palchi, sudore, esperienza e passione che cesella un lavoro a sei mani che definirlo dal sound accattivante e originale e’ riduttivo. DEELAY è un album nuovo nel suo genere, nuovo nelle composizioni e nuovo nell’approccio alle ritmiche, al sound, alle melodie e alle soluzioni armoniche. Alla domanda spesso posta in fase di realizzazione ai tre turnisti romani autori del progetto: che genere è il vostro? Ebbene, siamo di fronte ad un genere nuovo, un ibrido che parte dal rock progressive e jazz fino alla musica ambient ed elettronica. Una track list essenziale di otto brani originali tutti strumentali basati sull’emotività, sui contrasti e sui chiaroscuri ma soprattutto di facile fruizione nonostante si tratti di musica strumentale. L’album è edito dall’etichetta milanese AMS RECORDS di Matthias Scheller, una delle label più importanti a livello internazionale nel progressive rock e distribuito in Italia e nel mondo da BTF. DEELAY è un album trasversale, piacevolmente complesso e stratificato, dove spesso vanno ad aprirsi direzioni inaspettate. Brani strumentali adatti ad una colonna sonora cinematografica, basati sui contrasti, sul phatos e sull’avvicendarsi di atmosfere e dinamiche differenti, dove generi molto diversi come il progressive rock, la fusion, la musica ambient ed il post rock si fondono armoniosamente. Il tutto scritto a sei mani dai tre musicisti e nato da improvvisazioni poi strutturate. Tempi dispari, polimetrie e un gran lavoro di ricerca sui suoni dei singoli strumenti vanno a creare un album di piacevole ascolto, dove prevalgono emotività e feeling e mai la tecnica fine a se stessa, pur essendo un lavoro tecnicamente complesso. I groove e l’intreccio dei vari effetti dei singoli strumenti vanno a creare un caleidoscopio sonoro che rende questo album differente e con nuove direzioni tutte da scoprire.
Foto di copertina, video e art director: Paolo Budassi
Un disco d’esordio è sempre un traguardo ed una nuova partenza: DEELAY cosa ci potete dire a riguardo?
Sicuramente questo disco è il coronamento di anni di lavoro, palchi e sudore, relativamente a brani composti e nati da improvvisazioni e da un’alchimia speciale che si è creata tra di noi. Traguardo dunque per un lungo percorso che questi brani hanno fatto, dalla composizione ai tanti luoghi dove li abbiamo suonati live e al lungo processo che ci ha portato a registrarli. Tutto ciò da al gruppo nuova linfa vitale regalandoci grandi soddisfazioni per questo nuovo album edito da Ams Records e distribuito nel mondo da BTF. Questo ci da anche molta voglia di tornare a comporre materiale nuovo.
Chi sono i DEELAY?
Deelay è un trio composto da Dario Esposito alla batteria (batterista dello storico gruppo progressive rock del Balletto di bronzo e side man del quartetto della cantautrice jazz Federica Baioni) nonché arrangiatore, session man e produttore molto impegnato ultimamente in diverse registrazioni di batterie per molti artisti. Federico Procopio alla chitarra, eclettico e creativo chitarrista attivo in diversi contesti della scena romana, nonché didatta e polistrumentista, Roberto Lo Monaco, bassista e turnista in diversi progetti di stili differenti che vanno dalla fusion alla musica etnica (Mario Biondi, Diodato, Enrico Capuano e Tamurriata Rock, Frame).
Il vostro primo lavoro discografico prende il nome proprio dalla band. Cosa avete voluto descrivere con i brani del disco?
Con i brani del disco c’era la voglia di descrivere un mondo onirico e fatto di contrasti sonori basato molto sul suono e sull’emotività. Sono tutti brani che iniziano in un modo per poi prendere direzioni inaspettate, nei quali raccontiamo le nostre influenze più profonde in vari stili musicali esprimendoci con i nostri strumenti ma dando sempre e comunque priorità alla liricità del brano. Adoriamo le colonne sonore dei film anni ’70 e tutto quello che ruota intorno a quel mondo fatto di sperimentazione e lirismo mai fine a se stesso.
Come definireste DEELAY?
Deelay è un lavoro strumentale composto a sei mani che potrebbe essere definito un vero e proprio viaggio emotivo. Quella che potrebbe essere definita una colonna sonora fatta da otto brani sono in realtà otto suggestioni emotive dove si alternano diversi momenti all’interno di ognuno di essi. Suoni particolari di batteria e grooves non convenzionali si alternano al caleidoscopio sonoro creato dagli effetti usati sul basso e sulla chitarra. Rock, ambient, progressive e jazz con influenze di musica elettronica sono gli ingredienti su cui abbiamo puntato.
Cosa vi piace maggiormente sperimentare in musica?
Il miscelare generi molto differenti tra loro e il giocare con i contrasti sonori con suoni chiaramente non convenzionali al fine di creare suggestioni emotive.
Che tipo di serata avete preparato per il prossimo 28 Giugno a Roma?
Abbiamo preparato uno showcase live presso il Riverside di Roma, bellissimo locale capitolino in zona Montesacro, spazio deputato alla musica di qualità, dove suoneremo gran parte dei brani presenti nel disco con la presentazione e introduzione del nostro progetto alla stampa e al pubblico da parte di Giampaolo Castaldo noto giornalista musicale romano che modererà il live set di presentazione. La scaletta sarà della durata incisiva di un’ora circa.
Qual è o quale volete diventi il vostro “ carattere” artistico distintivo?
Sicuramente e prima di tutto avere un sound originale che ci differenzi da qualsiasi altro ensemble.
Nuovi appuntamenti live estivi?
Ci stiamo lavorando in questi giorni e stiamo allacciando per la prossima stagione interessanti ingaggi internazionali.