GIANNI MAROCCOLO
Alone – Vol. III
Palude
SCHEDA ALBUM
Cover Alone Vol. III – Marco Cazzato
“Non possiedo nome
eppure m’invadono tutti.”
Terzo
appuntamento con il disco perpetuo di Gianni
Maroccolo:
il Volume
III di
Alone(sottotitolo:
Palude)
verrà pubblicato da Contempo
Records il
17 dicembre 2019, un
anno esatto dopo il Volume
I.
La collana
si avvale del contributo delle illustrazioni e dell’artwork di
Marco
Cazzato
e dei racconti di
Mirco
Salvadori. A
Lorenzo
“moka” Tommasini sono
stati affidati post-produzione sonora e mastering. La supervisione è
di Alessandro
“Tozzo” Nannucci.
Il Volume III affronta il tema della violenza contro i più deboli, in particolare donne e bambini. L’animale scelto per questo capitolo è la libellula, figura dal forte significato simbolico. Questo insetto leggiadro ed elegante porta con sé significati profondi. Nella cultura occidentale, è simbolo di equilibrio, pace e libertà.
La palude è l’habitat naturale della libellula. L’insetto ha origini umili: nasce nel fondo fangoso di uno stagno, dal quale evade trasformandosi in un animale alato in grado di staccarsi da terra. La libellula rappresenta la trasformazione, la ricerca della verità e la transizione dall’infanzia all’età adulta. La sua vita è caratterizzata da due stadi distinti, ancorché connessi tra loro.
Per questo il Volume III è suddiviso in due parti, come due atti di un’opera. Vari temi identificano le scene, che suscitano emozioni contrastanti. Dopo una breve ouverture, si dipanano i due movimenti.
Due gli artisti ospiti del Volume III: Luca Swanz Andriolo recita il testo di Nina Maroccolo “Non possiedo nome eppure m’invadono tutti”. Ne scaturisce una meditazione introspettiva e caratterizzata da momenti di rara emotività.
La violenza si manifesta in vari modi: fisica, sessuale, psicologica, economica. Chi commette volontariamente atrocità inimmaginabili verso chi non è in grado di difendersi è facilmente assimilabile a una larva intrappolata in un’oscurità profonda. Difficilmente riesce a fuggire da quell’abisso, talvolta non lo vuole neppure. Comprensibile l’impulso di raggiungere gli aguzzini nel loro stesso fango e commettere altrettante o peggiori atrocità su di loro.
Era
lo strappo, la caduta sul duro pavimento, il primo calcio ricevuto,
il dolore atroce, i capelli usati come si usa una corda per trascinare la bestia al macello,
erano le bestemmie seguite dal rumore sordo della porta che sbatteva dietro le sue spalle
per una, due, tre, quattro, cinque, sei,sette, otto, nove, diecimila volte!
Era la tenebra della disperazione
nella
quale riecheggiava il rumore sordo di un primo pugno allo
stomaco.
Mirco
Salvadori
La
vendetta non può però farci superare i nostri limiti di larve
umane. Il Mahatma
Gandhi affermava:
“occhio
per occhio, e tutto il mondo diventa cieco.” Il nostro destino,
invece, dovrebbe essere quello di Vedere. Siamo purtroppo
imprigionati in noi stessi, bloccati come i corpi in fondo al mare
narrati nel Volume
II e il solitario
bue muschiato perso nella tormenta del Volume
I: questo è il
tratto che lega i tre volumi pubblicati fin qui. Come Marok
ha già avuto
modo di ribadire, la sua musica canta il negativo come un inno alla
Vita, non alla sua negazione.
Info
contempo@contemporecords.it
www.contemporecords.it
www.facebook.com/giannimaroccolo.official/